CESENA MIO SUPERCUP – Servono i calci di rigore per spezzare l’equilibrio tra il Cesena 1989/90 di Marcello Lippi e quello 2010/11 di Massimo Ficcadenti
Proprio come questa sfida infinita, è stato folle e geniale il “cucchiaio” con il quale Luis Jimenez ha realizzato il decimo ed ultimo rigore della serie. La prodezza del mago cileno, assieme alla strepitosa parata di Antonioli sul rigore di Nobile, consente al Cesena 2010/11 di accedere alle semifinali della Cesena Mio Supercup dopo 120′ di battaglia e spettacolo (almeno nei primi 90′), caratterizzati da bel gioco e da ben 4 reti. E così, stavolta, il futuro campione del mondo Marcello Lippi esce dal campo sconfitto, ma avendo comunque destato una grandissima impressione, battuto soltanto alla lotteria dei rigori. Gioisce invece Massimo Ficcadenti, che dopo il record di punti in Serie A, agguanta anche una prestigiosa semifinale.
Cesena 2010/11
7-6 dcr (2-2)
Cesena 1989/90
(Bogdani, Agostini, Giaccherini, Agostini)
Formazione annunciata quella del Cesena 2010/11, la titolare con le frecce Schelotto e Giaccherini sulle fasce e Jimenez in cabina di regia ad innescare il terminale Bogdani. A centrocampo la diga composta da Colucci e Parolo, mentre è confermata la difesa a 4 con Von Bergen e Pellegrino in posizione di difensori centrali davanti ad Antonioli, con Ceccarelli e Nagatomo sugli esterni. Si affida allla verve realizzativa di Agostini il Cesena 1989/90, supportato da un centrocampo folto e molto aggressivo composto da Esposito, Piraccini e Leoni, con Domini nel ruolo di regista e Turchetta che da destra fornisce appoggio all’unica punta. La difesa è la solita, con Rossi in porta, Cuttone e Nobile terzini, Calcaterra e Jozic centrali, quest’ultimo reduce dal mondiale Italia ’90 con la maglia della Jugoslavia, nel corso del quale ha anche realizzato due reti (contro la Germania poi campione e quella strepitosa messa a segno contro la Colombia).
I bianconeri del 2010/11 sono ben disposti in campo ed iniziano meglio la sfida, andando a segno al 12’ con lo strano gol di Bogdani: l’Aquila di Tirana, servito da Jimenez a centro area, impatta male il pallone che rimbalza dal piede sinistro a quello destro, impennandosi e battendo Rossi con un imparabile pallonetto. Giocano meglio gli uomini di Ficcadenti, ma sprecano con Schelotto una buona occasione, poi arretrano il baricentro e subiscono il cambio di marcia dei bianconeri di Lippi, che ci provano con le geometrie collaudate di Domini ed il solito imprevedibile Agostini. Il pareggio però non arriva, anche grazie alla buona prestazione della difesa, ed un piacevole primo tempo si chiude così sul 1-0, lasciando presagire una ripresa scoppiettante.
Nella ripresa, Lippi gioca subito la carta Djukic, in campo al posto dell’esterno Turchetta, aumentando così il peso offensivo. Dopo alcuni tentativi dalla distanza di Leoni e Domini, ecco il pareggio: lancio millimetrico di Leoni per lo scatto in profondità di Agostini sul filo del fuorigioco e diagonale del Condor, che non perdona. Il Cesena 2010/11 però ha grande personalità e non accusa il colpo, anzi, inserisce la punta Malonga al posto di Schelotto e si affaccia subito pericolosamente dalle parti di Rossi, mancando più volte il nuovo vantaggio, in particolare con Jimenez (parte alta della traversa su calcio piazzato dal limite) e Giaccherini, ostacolato con mestiere da Cuttone al momento del tiro a colpo sicuro. Lippi corre ai ripari e sostituisce Esposito ormai sfinito con Del Bianco, senza comunque modificare l’assetto. Il gol è però nell’aria ed al 30’, su un’azione impostata ancora da Jimenez, la palla giunge a Malonga che ingrana la marcia, arriva sul fondo e mette la palla indietro rasoterra per Giaccherini, che calcia di prima intenzione: Rossi è battuto anche grazie alla leggera deviazione di Nobile che sposta la palla quel tanto che basta per mettere fuori causa il portierone bianconero. Passano i minuti e per il Cesena del terzo millennio sembra ormai fatta, ma Lippi non ci stà e suona la carica ai suoi con urla e fischi dalla panchina. Proprio all’ultimo respiro, arriva il pari di Agostini (doppietta) su perfetto assist di Domini. L’azione è bellissima: con una finta, il regista manda a vuoto mezza difesa poi, anziché tirare da posizione defilata, serve il compagno in mezzo all’area che ha il tempo e la freddezza di controllare la sfera e metterla alla destra di Antonioli, inutilmente proteso in tuffo. Il cronometro segna 89’05″ ed il gol ha il sapore della beffa per il Cesena 2010/11 che sembrava ormai in semifinale, ma che non rinuncia a provarci: l’ultimo sussulto è la bella parata sotto la traversa di Rossi sulla sassata di Malonga dal limite dell’area. Il calcio d’angolo non dà frutti e dopo 5 minuti di recupero, l’arbitro fischia la fine dei tempi regolamentari. Per la prima volta, una sfida di Cesena Mio Supercup va ai tempi supplementari, al termine dei quali, sussistendo ancora la parità, si dovrà fare ricorso ai calci di rigore.
Complice la stanchezza per quanto prodotto nei precedenti 90 minuti di gioco, le squadre giocano i supplementari senza troppa convinzione. Infatti, entrambe ritengono troppo pericoloso scoprirsi e giocano quindi di rimessa. In questa fase è il Cesena 2010/11 a rischiare maggiormente, salvata da Antonioli con due parate strepitose su Agostini prima e sul colpo di testa da distanza ravvicinata di Djukic poi. La difesa del Cesena 1989/90 invece richia poco o nulla (chiusura in scivolata di Calcaterra su Jimenez, liberatosi bene in area) e le sorti dell’incontro sono affidate alla lotteria fatale dei calci di rigore.
Con grande freddezza vengono realizzati i primi 4 rigori per parte: Djukic, Jozic (col brivido del palo-gol), Domini e Agostini realizzano per il Cesena 1989/90; rispondono Bogdani (il portiere intuisce e tocca, ma la palla entra comunque), Giaccherini, Colucci e Parolo. E’ quindi decisivo l’ultimo rigore. Nobile calcia angolato a mezza altezza, la traettoria è intuita da Antonioli che si allunga e con la punta della mano destra la devia sul palo: il terzino ex Lecce è sconsolato e scoppia in lacrime, Agostini furibondo scuote la testa, Lippi s’incammina verso gli spogliatoi imprecando. E’ il momento decisivo, sulla Fiorita scende un silenzio irreale, Luis Jimenez contro Sebastiano Rossi. Il fuoriclasse cileno sa che di fronte ha un grandissimo portiere e fa una scelta inaspettata, forse sconsiderata, insomma una magia: rincorsa, finta di corpo e colpo sotto con il leggero pallonetto centrale a beffare il portiere spostatosi sulla sinistra. Il Cesena 2010/11, un po’ a sorpresa, è in semifinale!

Lo stadio esplode! Un finale con il botto! Sportivamente, Lippi stringe la mano e si complimenta con Ficcadenti, consapevole che entrambe le squadre avrebbero meritato di passare il turno, divise solo da un calcio di rigore.
A questo punto, tutte le squadre hanno disputato il loro quarto di finale e le semifinali sono state definite. La prima sfida sarà tra il Cesena 1975/76 di Marchioro ed il Cesena 2009/10 di Bisoli, mentre dall’altra parte del tabellone si sfideranno il Cesena 1981/82 di bomber Schachner (capocannoniere della prima fase con 3 gol, a fronte dei 2 di Agostini) ed il Cesena 2010/11 trascinato dal mago Jimenez (miglior giocatore della prima fase). La Supercup non smette mai di entusiasmare. E non poteva essere altrimenti, perché sono emozioni bianconere!
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