BIANCONERO VINTAGE – Un Napoli al risparmio ha comunque avuto ragione del Cesena che ha giocato (e sprecato) con tanta buona volontà
Domenica 5 dicembre 1976 si gioca l’8^ giornata del campionato di Serie A 1976/77. Dopo l’amara sconfitta casalinga contro la Juventus, il Cesena deve affrontare una trasferta “titanica” in quel San Paolo contro il Napoli, dove non ha mai trovato soddisfazione e, soprattutto, punti. I sostenitori dei romagnoli, contro la Juventus prima in classifica, hanno applaudito una squadra in piena ripresa e, malgrado quella sconfitta ancora da digerire, si pensa che questo Cesena possa ancora farcela!
Le formazioni
Il mister del Napoli Bruno Pesaola ha una squadra che punta in alto e purtroppo per il Cesena bisogna attendersi che davanti al proprio pubblico dia il meglio di sé. Non si possono certo mettere a confronto le due rose, perché giocatori come Burgnich, Juliano, Savoldi I e Chiarugi non sono paragonabili ai colleghi bianconeri e quando sono in giornata, poche squadre reggono il passo. Questa la formazione del Napoli che entra al San Paolo: Carmignani, Orlandini, Catellani, Burnich, Vavassori, Esposito, Massa, Iuliano, Savoldi I, Vinazzani, Chiarugi. A disposizione Fiore, La Palma e Speggiorin.
Il mister dei romagnoli Tom Rosati sa che l’unica arma a suo favore è il collettivo, la dinamicità e l’affiatamento fra i reparti visto contro la Juventus. Purtroppo la situazione infortunati è ancora pesante e oggi si aggiunge anche il fatto che il sempre valido Ceccarelli non sarà per la partita… Il Cesena entra in campo con questa formazione: 1 Boranga, 2 Lombardo, 3 Oddi, 4 Beatrice, 5 Batistoni, 6 Cera, 7 Bittolo, 8 Frustalupi, 9 De Ponti, 10 Rognoni, 11 Mariani. A disposizione: 12 Bardin, 13 Bonci che entrerà al 46′ al posto di Mariani e 14 Valentini.
La partita
Giornata di sole, temperatura primaverile. Il terreno è in buone condizioni. Arbitra il sig. Mattei di Macerata. Le squadre scendono in campo con le seguenti divise: il Napoli in maglia azzurra con bordi bianchi, abbinata a pantaloncini bianchi; il Cesena con la classica maglia bianca a bordi neri, abbinata a pantaloncini neri.
Lungo periodo iniziale di predominio azzurro culminato con un doppio tiro di capitan Juliano a colpo sicuro, a cui si oppone Boranga da campione, distendendosi in tuffo. Poi è provvidenziale la tempestività dei difensori bianconeri nel salvare alla disperata sui pericolosi palloni che Chiarugi, con il suo insidioso sinistro, butta in area da calcio d’angolo. I continui assalti del solito Chiarugi sono fermati dalla difesa bianconera, anche con le maniere forte, talvolta al limite del regolamento. Il Cesena si fa vivo solo al 29’ con una discesa di Frustalupi, che serve in corsa De Ponti, controllato da Vavassori: il centravanti si gira bene e rimette al centro per Mariani, che però viene anticipato da Carmignani in tuffo con un’ottima scelta di tempo. Al 32’ il Cesena subisce la prima rete. È una prodezza personale di Massa, oggi il migliore in campo, una perla del suo repertorio: la punta partenopea accenna ad una finta sulla trequarti, sbilancia Bittolo e da fuori area spara una cannonata imprendibile che si va ad insaccare sotto la traversa, vicino all’incrocio dei pali alla sinistra di Boranga. Si chiude così la prima parte della partita, ma rimane la sensazione che il Cesena possa arrivare almeno al pareggio.
All’inizio della ripresa, Rosati lascia negli spogliatoi Mariani ed al suo posto manda in campo Bonci. Il nuovo entrato dà nuove soluzioni in avanti ed al 10’ i romagnoli sfiorano il pareggio sugli sviluppi di un cross di Bittolo: il centravanti De Ponti anticipa il suo marcatore colpendo di sinistro al volo, la palla centra in pieno la traversa a Carmignani completamente immobile. Sempre De Ponti, dopo pochi minuti, di testa chiama il portiere avversario ad un difficile intervento. Ma dal possibile pareggio, è il Napoli che al 16’ va nuovamente in gol. Savoldi I spostato a destra appoggia ad Esposito che passa indietro al ben piazzato Vinazzani, pronto il tiro che a mezza altezza colpisce il piede di Beatrice: ne nasce una strana traettoria arcuata che scavalca Boranga ed entra in rete alla sua destra. I romagnoli reagiscono alla mazzata e rispondono con un forcing generoso che però viene ben arginato dalla difesa partenopea. Il Napoli, senza spremersi troppo, controlla la partita e al 82′ giunge anche alla terza marcatura. È il gol più bello della partita: scambio di prima intenzione al limite dell’area tra Chiarugi e Juliano, con assist molto bello del capitano azzurro per l’attaccante che dal dischetto del rigore, in corsa, lascia partire un forte tiro di sinistro che fa secco per la terza volta l’incolpevole Boranga. Napoli 3-0 Cesena.
La partita non ha più storia, ma comunque arriva meritata la rete della bandiera per il Cesena. Al 85’ Beatrice sulla trequarti destra si libera dell’avversario, effettua un bel cross in area dove in elevazione si contrastano Bonci e Catallani: ne nasce una corta respinta sul lato opposto dell’area dove il primo a raccogliere il prezioso pallone è il bianconero Oddi che in veste di ala sinistra si avventa sulla palla e rasoterra la rimette al centro, dove Bonci con uno scatto anticipa l’indecisione della difesa azzurra e rasoterra di sinistro la manda in rete!
Il Cesena incassa la terza sconfitta consecutiva con sei gol al passivo e due soli all’attivo. Questa è la situazione del Cesena dopo 8 giornate di campionato: appena 2 punti e ben 6 sconfitte…
Il commento
Il Napoli ha giocato male ed è apparso pasticcione, privo di idee, con Iuliano che non era in giornata, compensato però da Massa, il migliore in campo. Tom Rosati, dopo tre partite alla guida del Cesena, ha fallito completamente: ha perso a Genova con la Sampdoria, in casa contro la Juventus, ed è stato un nuovamente sconfitto oggi da un Napoli non trascendentale, anzi piuttosto confuso e balbettante nel gioco. Quando venne esonerato Corsini, si giustificò la dolorosa decisione con il fatto che la squadra avesse bisogno di una sterzata violenta, mettendo alla guida un allenatore dal deciso “pugno di ferro”, che sapesse mantenere ed imporre la disciplina. Ma a conti fatti, il Cesena visto oggi ha bisogno di una sterzata sul piano del gioco e non su quella della disciplina. Adesso la situazione in casa Cesena è drammatica, pesano le tre sconfitte consecutive che lasciano un segno importante nel morale. Purtroppo, la logica conseguenza è il nervosismo che serpeggia fra alcuni giocatori, come dimostrato dalla violenta e rabbiosa reazione di Mariani nell’intervallo: quando Rosati gli ha comunicato che poteva pure fare la doccia perché al suo posto avrebbe giocato Bonci, la punta dei romagnoli non è stato zitto ed ha reagito con molta rabbia! L’allenatore ha risposto che si sarebbero chiariti successivamente, ma la reazione di Mariani è sintomatica di un momento estremamente difficile e molto delicato.
Nel dopo partita la parola passa a Tom Rosati, che analizza così la partita: “Abbiamo toccato il fondo della sfortuna, adesso siamo ultimi in classifica con appena 2 punti. La situazione è grave e siamo costretti a giocare sugli altri che lottano per non retrocedere e sperare che a loro volta perdano. Non ci resta che battere il Verona per tenersi agganciati agli ultimi. Dobbiamo assolutamente battere i veneti per conquistare quei due punti che ci servono ancora per sperare!”. Il Presidente Dino Manuzzi non ce l’ha fatta a resistere fino alla fine e 5 minuti prima che la partita finisse, ha lasciato lo stadio, è salito in macchina ed ha imboccato l’autostrada per ritornare a Cesena. Cosa avrebbe potuto dire dopo questa nuova sconfitta? Per il momento Rosati resta alla guida del Cesena. Semmai, la sua posizione verrà rivista dopo la partita casalinga con il Verona: se non dovesse vincere, allora…
Andrea Santi, scrittore e blogger, nonché “memoria storica” di Cesena Mio, continua ad emozionarci con il racconto della stagione bianconera 1976/77. Chi si fosse perso i precedenti racconti, visiti la sezione Bianconero Vintage.