BIANCONERO VINTAGE – Tra i fischi, il Cesena approfitta della crisi del Milan e della contestazione all’ex Marchioro e guadagna un punto prezioso
Domenica 6 gennaio 1977 si gioca la 15^ giornata del campionato di Serie A che chiude il girone di andata. Dopo il buon pareggio in casa contro la Lazio, il Cesena deve impegnarsi in una difficile trasferta in quel di San Siro contro un Milan in piena crisi di gioco e di risultati. Purtroppo, il capo espiatorio è il grande ex mister Pippo Marchioro, che potrebbe anche ricevere dal “suo” Cesena la spinta decisiva per abbandonare l’ingrata panchina milanese. Il Cesena deve assolutamente fare almeno un punto e spera che questo Milan sia in giornata no, vista anche la contestazione preannunciata dai suoi sostenitori. Il presidente Dino Manuzzi dichiara: “faremo la nostra partita: cercheremo il punto! Certamente anche loro devono fare il risultato. Io sono tranquillo, c’è ancora tanto da giocare, un girone intero, e io alla salvezza ci credo”.
Le formazioni
Il Milan di mister Pippo Marchioro è in fondo alla classifica, poco sopra la zona retrocessione, la vera grande delusione di questo campionato: dopo aver sognato un campionato di prim’ordine, l’ambiente ed i sostenitori rossoneri si trovano a dover guardarsi le spalle per non finire in Serie B. La squadra rossonera inspiegabilmente fa fatica ad assimilare i criteri del nuovo mister, arrivato a Milano con tanto entusiasmo e motivato a fare brillare i rossoneri, visti i risultati ottenuti in Romagna nel campionato precedente. Con campioni come Albertosi, Maldera Rivera, Capello, Calloni, solo per fare alcuni nomi, il Milan avrebbe dovuto lottare per lo scudetto, ma proprio a questi campioni fino ad oggi è mancata l’umiltà e l’impegno che giocatori meno titolati come quelli del Cesena avevano saputo esprimere. Proprio contro il “suo” Cesena, Marchioro chiede di cambiare rotta. Questa la formazione scelta per l’incontro: Albertosi, Anquilletti, Maldera, Morini, Bet, Turone, Rivera, Capello, Calloni, Biasiolo, Silva. A disposizione: Rigamenti, Gorin D., che entrerà al 46′ al posto di Turone, Sabadini.
Anche se i problemi di classifica rimangono, il Cesena è rinfrancato dalla serie positiva e si affaccia a San Siro con la speranza di fare punti. Rientra Pepe e questo permette al duo Neri-Ferrario di organizzare meglio il centrocampo, mentre i problemi in attacco non sono una novità: Macchi e Mariani sono indisponibili per varie ragioni, Bonci non è al top di condizione e così si sacrifica questo reparto inserendo Vernacchia, un centrocampista. Il Milan deve essere imbrigliato proprio lì a centrocampo per poi attuare veloci ripartenze che il positivo De Ponti ha già dimostrato di saper fare. Rognoni è squalificato, Frustalupi non è tra i convocati e così mister bianconeri confidano in Valentini, ormai entrato stabilmente fra i titolari. Il Cesena entra in campo con questa formazione: 1 Boranga, 2 Benedetti, 3 Ceccarelli, 4 Beatrice, 5 Oddi, 6 Cera, 7 Bittolo, 8 Pepe, 9 De Ponti, 10 Valentini, 11 Vernacchia. A disposizione: 12 Bardin, 13 Piangerelli, che entrerà al 89′ al posto di De Ponti, 14 Bonci.
La partita
Giornata non molto fredda, nel primo tempo aleggia una leggera foschia, mentre nella ripresa ecco la schiarita. Il terreno è in buone condizioni. Arbitra il sig. Benedetti di Roma. Le squadre scendono in campo con queste divise: il Milan in maglia a strisce verticali sottili rossonere abbinata a pantaloncini neri; il Cesena in maglia bianca a bordi neri, abbinata a pantaloncini neri.
Milan-Cesena comincia tra i fischi e finisce tra i fischi! Nel primo tempo il Milan non esiste proprio e l’azione più pericolosa la improvvisa il Cesena: sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Vernacchia, De Ponti rovescia in area, il pallone sfugge ad Albertosi in mezzo ad una selva di gambe rossonere, ma non c’è un romagnolo tempestivo nel cogliere la favorevole occasione. Il Milan risponde solo verso lo scadere del tempo, al 36’, con un tiraccio al volo di Bet: Boranga è fuori dai pali per una precedente uscita, ma in maniera provvidenziale ci pensa Vernacchia a sventare la minaccia.
Nella ripresa, la musica cambia! Il Milan assume un assetto tattico diverso, è più aggressivo, anche se le idee continuano a scarseggiare. Il Cesena si difende con ordine, arroccato nella sua metà campo, senza correre pericoli. Al 46’, Calloni si smarca e si trova solo davanti a Boranga: la sua conclusione è da dimenticare visto che calcia malamente a lato. Dagli spalti solo fischi e insulti. La pressione del Milan è quasi costante e così, al 50’, Boranga si esprime da campione nel deviare in angolo una bomba di Maldera su calcio di punizione. Pochi minuti dopo è ancora il terzino rossonero, finalmente portato da mister Marchioro ad occupare una posizione più avanzata e più rispondente alle sue caratteristiche, a centrare la porta di Boranga, ma ancora una volta, il portiere dei romagnoli, dice no. Il Cesena passa un brutto momento e non riesce a dare respiro alla sua manovra e gli sperati alleggerimenti offensivi sono scarsi. Il Milan insiste, ma il grande protagonista dell’incontro è ancora il portiere bianconero: al 56’ deve ancora intervenire per strappare dai piedi di Silva un pallone che Rivera colpendo di testa aveva indirizzato a centro area. Altra occasione rossonera al 65’: su una brillante apertura di Rivera, esce alla disperata Boranga che salva nuovamente il risultato. Poi al 79’ e al 82’ il Milan impreca contro la fortuna: prima Silva centra il palo, poi Morini colpisce la traversa. Pochi secondi e arriva la più grossa occasione da gol: Bittolo passa inavvertitamente indietro a Boranga, mettendo in gioco il centravanti Calloni; la palla è invitante, ma il centravanti si fa anticipare da un Boranga davvero superlativo. Ad un minuto dalla fine, la panchina del Cesena opera un cambio, tanto per allentare la pressione milanista: esce De Ponti ed entra Piangerelli. Il ragazzino romagnolo non tocca nemmeno un pallone, poiché l’arbitro Benedetti fischia la fine e manda tutti a casa. I calciatori bianconeri esultano perché non si sono lasciati scappare la ghiotta occasione.
Il commento
Cesena benissimo nel primo tempo, poi nella ripresa corre grossi pericoli: due legni, cinque interventi decisivi di Boranga, l’autentico protagonista nella seconda parte del match. Un altro punto per la pattuglia romagnola e così salgono a sei i risultati utili consecutivi. Viene rabbia a pensare agli errori che sono stati fatti in un passato tanto recente: cinque partite senza conquistare un solo punto sotto la guida di mister Tom Rosati. Da parte Milan la frustrazione è tanta, ma la rivoluzione comunque non ci sarà. Negli spogliatoi, Marchioro mastica amaro e dichiara: ”stiamo vivendo un momento molto difficile. Non ho niente da rimproverare, i ragazzi e hanno dato proprio tutto, solo che fra un palo e una traversa proprio non riusciamo a far gol!”.
Ceccarelli dichiara: “penso di essermela cavata bene ,tanto su Rivera nel primo tempo quanto su Gorin nella ripresa. In questo Milan piuttosto “bruttino”, Rivera è ancora il più bravo!”. Capitan Cera dichiara: ”nonostante qualche saltuario cedimento nella ripresa, il Cesena merita il punto conquistato. Eravamo tranquilli nel primo tempo, dopo abbiamo fatto un po’ di confusione ributtando alla meno peggio palle che invece si potevano governare e giocare. Comunque, tutti contenti noi del Cesena, anche se purtroppo le nostre avversarie dirette per la salvezza hanno fatto punti”.
Una nota positiva: si è finalmente chiusa la vicenda Mariani, rientrato in rosa. Anche se sembra un destino crudele, il Cesena non può godersi un pizzico di soddisfazione, perché nel prossimo incontro deve affrontare la Viola a Firenze. Non sarà facile, ma fino alla fine… Forza Cesena!
Andrea Santi, scrittore e blogger, nonché “memoria storica” di Cesena Mio, continua ad emozionarci con il racconto della stagione bianconera 1976/77. Chi si fosse perso i precedenti racconti, visiti la sezione Bianconero Vintage.