Il Cesena spreca e pareggia il derby col Bologna

Cesena-Bologna
Condividi questo articolo

BIANCONERO VINTAGE – Con ancora in panchina il binomio Neri-Ferrario, il Cesena non va oltre lo scialbo 0-0 contro il Bologna

Domenica 7 novembre 1976 si gioca la 5^ giornata del campionato di Serie A 1976/77. Dopo il primo punto in classifica, grazie al pareggio ottenuto in trasferta contro l’Inter, il Cesena deve affrontare un’importante partita: il classico derby emiliano-romagnolo contro il Bologna. Il Cesena è convinto della vittoria e in settimana mister Ferrario ha fatto capire che i bianconeri possono farcela. Nel frattempo, la dirigenza bianconera sta per ufficializzare il nuovo allenatore Tom Rosati, comunque, per questo derby, in panchina siederanno ancora Neri e Ferrario.

Le formazioni

I rossoblu sanno che affrontano una squadra in crescita e non ci stanno a perdere in Romagna. Mister Giagnoni presenta una formazione molto equilibrata con un attacco molto pericoloso che sfrutta spesso e volentieri il contropiede. Questa la formazione del Bologna che scende in campo: Mancini, Roversi, Cresci, Paris, Battisodo, Massimelli, Rampanti, Maselli, Clerici, Nanni, Chiodi. A disposizione Adani, Mastalli e Valmassoi, che entrerà al 6′ al posto di Roversi.

Il “nuovo” Cesena ha l’infermeria ancora piena. Neri e Ferrario non possono contare su Pepe e Frustalupi e devono quindi rivedere il centrocampo: si pensa a Vernacchia e Valentini. In attacco non è disponibile Mariani e si pensa all’esordio dello scalpitante Bonci, con De Ponti in panchina. Inutile dire che per affrontare nel modo migliore questa importate partita servono, grinta cuore e volontà. Così il Cesena entra in campo alla Fiorita: 1 Boranga, 2 Beatrice, 3 Ceccarelli, 4 Bittolo, 5 Oddi, 6 Cera, 7 Vernacchia, 8 Valentini, 9 Macchi, 10 Rognoni, 11 Bonci. A disposizione: 12 Bardin, che entrerà al 22′ al posto di Boranga, 13 De Ponti, entrerà al 6′ al posto di Macchi e 14 Batistoni.

La partita

Giornata fredda e piovosa con pioggia scrosciante fin dall’inizio dell’incontro, poi, dal 10’, addirittura spunta il sole. Il terreno è comunque molto allentato. Arbitra il sig. Casarin di Milano. Le squadre scendono in campo con le seguenti divise: il Cesena con la classica maglia bianca a bordi neri, abbinata a pantaloncini neri; il Bologna in maglia a righe verticali larghe rosso e blu, abbinata a pantaloncini blu.

Il brutto tempo ed un campo molto allentato non aiutano le quadre a sviluppare un gioco tecnico e chi ne soffre è sicuramente lo spettacolo. La cronaca del primo tempo registra un inizio di partita scioccante per l’incidente occorso al bianconero Macchi ed al bolognese Roversi: nasce tutto da una bella azione sulla sinistra di Oddi, che raggiunta la trequarti, si ferma, si gira e poi con il destro manda un lungo cross verso la porta avversaria; per raggiungere la palla si lanciano in quattro, due per squadra: il difensore Cresci viene sorpassato da Macchi, che va sbattere violentemente contro la testa di Roversi. Dalla mischia esce malconcio anche Bonci. L’incidente, avvenuto sotto il diluvio, fa raffreddare soprattutto lo slancio dei bianconeri, ma entrambe le squadre si muovono impacciate, senza nerbo e senza idee a centrocampo. Al Cesena manca il suo suggeritore, Frustalupi, ma il Bologna non è da meno, a sua volta sprovvisto di inventori.

Bittolo in mediana scompare dal gioco, il giovane Valentini cerca qualche apertura e non sfrutta un’intelligente smarcamento su punizione di Rognoni: Il giovane centrocampista si trova tu per tu con il portiere Mancini, ma sbaglia malamente il tiro. Il miglior del centrocampo bianconero è Rognoni con qualche guizzo a destra, qualche cross, ma è ancora poca roba e la squadra, pur attaccando, non si rende pericolosa. Al 22’ altra tegola per il Cesena, visto che si infortuna Boranga. Il numero uno romagnolo fino a quel momento non aveva corsi grandi pericoli, poi compie una super parata sul tiro di Chiodi, ma dopo l’acrobatico intervento cade a terra malamente ed è costretto ad andarsene in anticipo negli spogliatoi.

Al 35’, un’occasione per il Cesena con il subentrato De Ponti, ma la punta bianconera fa confusione: da un traversone di Vernacchia, deviato da Maselli, la palla arriva fra i piedi dell’attaccante ad un passo dalla porta, ma molto scoordinato, l’attaccante colpisce male la sfera e la grande occasione sfuma. Si va dunque al riposo in parità.

Si riparte e dopo pochi minuti ecco un’ altra grossa occasione gol. Siamo al 53’, Rognoni si inventa una serpentina travolgente e tira in porta a botta sicura; i presenti gridano al gol, ma il tiro in diagonale rasoterra, per mera sfortuna, va fuori di un palmo. Poi, niente altro da aggiungere fino al triplice fischio finale. Solo due errori degni di nota: prima De Ponti, poi Rognoni al 53’. Situazioni che hanno lasciato l’amaro in bocca agli sportivi oggi allo stadio, perché se la mezzala bianconera avesse segnato, il Cesena avrebbe potuto vincere! Una vittoria che sarebbe stata utile soprattutto per il morale e per dare la spinta ad un ambiente che sta soffrendo troppo il confronto con lo scorso campionato.

Il commento

Com’era prevedibile, la spartizione della posta tra Cesena e Bologna ha accontentato un po’ tutti, anche se da parte romagnola si vanta un credito con la fortuna. Negli spogliatoi, l’atmosfera del dopo partita è abbastanza serena. Neri dichiara: “Dovevamo vincere! Abbiamo creato molte occasioni da gol. La squadra è in crescita e lo si vede dal fatto che i ragazzi, su un terreno così difficile, hanno corso per 90 minuti”. Il Cesena è vivo, ma la ripresa è lenta e resta il problema delle punte. Il Presidente Manuzzi ai microfoni ha detto, un po’ amareggiato: “Un tempo così piovoso non ci voleva perché non ci ha dato la possibilità di praticare il nostro gioco fino in fondo. Con un altro terreno, avremo sicuramente vinto, anche con largo margine”. 

Presto uscirà il nome del nuovo allenatore del Cesena, Tom Rosati. Il Cesena, nel suo cammino in Serie A, si è sempre affidato ad allenatori emergenti e di buona prospettiva, come Bersellini e Marchioro, ma anche se Rosati non è più un ragazzino, è comunque un ottimo allenatore con idee precise e che da qualche tempo vorrebbe giustamente allenare in Serie A. La necessità dei romagnoli è di risalire la china, ma incombe come un macigno la conseguente paura di non farcela…


Andrea Santi, scrittore e blogger, nonché “memoria storica” di Cesena Mio, continua ad emozionarci con il racconto della stagione bianconera 1976/77. Chi si fosse perso i precedenti racconti, visiti la sezione Bianconero Vintage.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *