BIANCONERO VINTAGE – Le scelte tattiche di Rosati avevano fermato la Juventus fino al 79′, ma la zampata di Boninsegna condanna il Cesena
Domenica 28 novembre 1976 si gioca la 7^ giornata del campionato di Serie A 1976/77. Dopo l’amara sconfitta di Marassi contro la Sampdoria, il Cesena di Tom Rosati deve affrontare fra le mura amiche la squadra prima in classifica, la Juventus. Questa partita “testa contro coda” condanna, almeno sulla carta, i romagnoli ad una ennesima sconfitta, ma tutto l’ambiante è comunque sereno. Vista la partita dello scorso campionato, quando in terra di Romagna la Juventus fu sconfitta, perdendo anche il campionato, tutti sperano in uno storico bis!
Le formazioni
Mister Giovanni Trapattoni ha una squadra di grande livello: prima in classifica a punteggio pieno con 6 vittorie in 6 partite. Questa partita per i bianconeri è una rivincita, la partita del riscatto di quella sconfitta patita nello scorso campionato ed anche l’occasione di centrare il record di 7 sette vittorie iniziali su 7 partite. Inutile ricordare i grandi campioni che fanno parte della squadra torinese, basta leggere la formazione scelta che entra in campo alla Fiorita: Zoff, Cuccureddu, Gentile, Furino, Morini, Scirea, Causio, Tardelli, Boninsegna, Benetti, Bettega. A disposizione Alessandrini, Gori e Spinosi che entrerà al 60′ al posto di Cuccureddu.
Il mister dei romagnoli, “il sergente” Tom Rosati, sfrutta il rientro di Frustalupi e Lombardo, anche se la lista degli indisponibili è ancora lunga. Sceglie quindi una tattica anti-Juve rinforzando il centrocampo con Rognoni “falso 9”. Proprio a centrocampo imposta i suoi ragazzi a creare una barriera molto elastica che funga da un grosso filtro a tutela della difesa e che nelle ripartenze sia la base di lancio per le punte, Mariani e Bonci, che dovranno essere in continuo movimento per tenere impegnata la retroguardia juventina. Infine, punta sulle fasce laterali dove a turno devono salire Ceccarelli e Bittolo per fare arretrare le punte avversarie. In un’autentica festa di sport sugli spalti, il Cesena entra in campo con questa formazione: 1 Boranga, 2 Lombardo, 3 Ceccarelli, 4 Beatrice, 5 Oddi, 6 Cera, 7 Mariani, 8 Bittolo, 9 Rognoni, 10 Frustalupi, 11 Bonci. A disposizione: 12 Bardin, 13 Vernacchia che entrerà al 54′ al posto di Ceccarelli e 14 Macchi.
La partita
Giornata dalla temperatura mite e con sole debole. Il terreno è in buone condizioni. Arbitra il sig. Lattanzi di Roma. Le squadre scendono in campo con le seguenti divise: il Cesena con la classica maglia bianca a bordi neri, abbinata a pantaloncini neri; la Juventus in completa tenuta blu.
Azioni su azioni nella prima mezz’ora. Al 15’ Beatrice serve Mariani che con una serpentina delle sue arriva davanti a Zoff, ma si allunga un po’ troppo la palla e la bellissima incursione sfuma. Due minuti dopo, capovolgimento di fronte e sugli sviluppi di un cross effettuato da Gentile la palla arriva a Boninsegna, che in troppa libertà non centra il bersaglio e mette fuori. Sempre la Juve si esalta al 23’ in una grande intesa con scambi veloci sullo stretto, Causio, Bettega, Boninsegna, Causio: il “barone” è libero e fa esplodere il suo destro, ma la sfera colpisce il palo interno a Boranga battuto. Il Cesena ribatte colpo su colpo e ci prova Mariani con una rovesciata “a bicicletta” su centro di Beatrice, ma non centra la porta. Bettega al 41’, su allungo di Boninsegna, conclude con un bel tiro forte, ma alto di una spanna. Si va al riposo con l’incitamento e gli applausi dei sostenitori sugli spalti.
La ripresa è quasi tutta dei romagnoli. Nei primi minuti è Rognoni a creare lo scompiglio nella difesa juventina, che si salva alla meglio grazie all’intervento risolutore di Tardelli. Il Cesena, con un pressing avvolgente, mette alle corde gli avversari e ci provano da tutte le parti, rimediando tre corner consecutivi. Uno di questi è molto pericoloso con il colpo di testa di Mariani che è fermato da uno Zoff più sicuro che mai. Al 54’ purtroppo si infortuna Ceccarelli che è costretto ad uscire sostituito da Vernacchia. Al 60’ si registra anche l’infortunio di Cuccureddu, sostituito da Spinosi. Queste due sostituzioni sono molto importanti e chi ne fa le spese maggiormente è il Cesena, che perde una spinta importante sulla fascia. Al 70’, dopo un periodo di gioco a centrocampo, Boninsegna, inspiegabilmente libero nell’area del Cesena, colpisce male su lancio di Benetti e così sfuma una grande occasione per gli ospiti.
Sugli spalti, nessuno crede che il risultato possa cambiare. Purtroppo però, il risultato invece cambia a favore dei bianconeri di Torino. Al 79’, Causio allunga per Furino, che prontamente crossa al centro dell’area; si scontrano in volo Bettega, pressato da Lombardo, e capitan Cera, con la palla che filtra: il più veloce è Boninsegna, a contatto con Oddi, ma con molto mestiere, il centravanti allarga le braccia e tiene lontano il difensore, si ferma e riesce a girarsi e con un malefico destro riesce a buttarla dentro. I tifosi e sostenitori cesenati rimangono gelati. Poi più nulla: il Cesena gioca spinto dalla forza della disperazione, ma è la Juve ad avere ancora qualche possibilità. Triplice fischio e lo sfortunato Cesena esce sconfitto, ma a testa alta, applaudito dai tutti! Gioco, spettacolo e buon arbitraggio: diciamo che partite così sono difficili da vedere ogni domenica.
Il commento
È stata una bella partita. Quando la Juventus ha diminuito il suo slancio, il Cesena ha cercato in tutti i modi di inseguire il folle sogno di un bis dell’anno scorso. Negli spogliatoi, il proclama del Presidente Dino Manuzzi: “Non dobbiamo mollare! Arriverà la buona sorte! L’importante è non perdere la fiducia. Allora sì che si perde tutto! Lo scorso anno anche il Cagliari ad un certo punto si è lasciato andare ed è retrocesso. Diversamente si poteva salvare: mollare vuol dire retrocedere. Il calcio è pazzo e dato che posso considerarmi il primo tifoso del Cesena, come tale, in questo momento, ho solo tanta fiducia. Sono certo che fino ad oggi abbiamo vissuto un momento travagliato e perché no, anche sfortunato, proprio per questo sento che avremo un filotto di partite buone. Abbiamo pochi punti in classifica, però le cose sono cambiate: ieri andavano in campo 11 uomini, oggi c’è una squadra e ritengo che la sua vera posizione non sia l’ultima del campionato”.
Andrea Santi, scrittore e blogger, nonché “memoria storica” di Cesena Mio, continua ad emozionarci con il racconto della stagione bianconera 1976/77. Chi si fosse perso i precedenti racconti, visiti la sezione Bianconero Vintage.