Mezzo Cesena batte il Carpi. CARPI DIEM!

Cesena-Carpi
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OPINIONI DI UN DIVANO – Il Cesena si diverte, il Carpi meno. La leggerezza e la voglia di giocare le armi vincenti per il finale di stagione

Maddaloni, Petermann, Gonnelli, Caturano e Capanni. Mezzo Cesena, visto che si gioca in undici. Cinque pedine fondamentali per i bianconeri erano indisponibili per l’importante partita col Carpi, quella che doveva chiarire definitivamente se siamo sulla strada di una scalata importante verso le parti nobili della zona playoff o no. La risposta è un SI convinto.

LEGGEREZZA NON SCONTATA
L’impressione del Divano è che il mister sia veramente bravo a mantenere il gruppo in uno stato di leggerezza mentale che può rivelarsi decisivo per affrontare la parte finale della stagione. L’età media della squadra è bassa e quindi il carpe diem (cogli l’attimo, nel caso di latino arrugginito) è innato, però non scontato. In teoria, un ragazzo che si diverte giocando a pallone dovrebbe essere normale anche fra i professionisti. Normale, ma non troppo, di questi tempi grami, in questo Paese nel quale il calcio è vissuto come uno psicodramma. Come sapete, purtroppo perfino le partite dei pulcini diventano a volte una tragedia famigliare, con pseudoadulti che educano i propri figli con il concetto che nello sport importante è vincere con qualunque mezzo e a qualunque costo. Il lato tetro dello sport, quello orribile, quello del non-sport.

CARPE DIEM, UNA PARTITA ALLA VOLTA
Il Cesena io non lo percepisco tetro. Vedo una squadra vogliosa di vincere, affamata di successo, ma vedo anche anche un manipolo di ragazzi che giocano insieme volentieri, che si buttano allegramente all’attacco e giocano una partita alla volta, come se fosse l’unica. Carpe diem, cogli l’attimo, anzi in questo caso Carpi diem… Covid o no, infortunati o no, sfiga o no, squalificati o no. Sono orgoglioso di questi ragazzi, sono piacevolmente sorpreso della loro maturità e sono anche fiducioso nel futuro. Andrà come andrà, ma so già che ce la giocheremo perché lo spirito è quello giusto.

DOPO LA PESTE
Quando Lorenzo il Magnifico scriveva: “Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza” non penso che avesse in mente solo l’età anagrafica. Aveva alle spalle un secolo nel corso del quale erano scoppiate diverse epidemie di peste che avevano decimato la popolazione. A volte il passato, se stiamo bene attenti, ci può insegnare qualcosa, anche in tempi di Covid. Chi vuol esser lieto sia! Prendiamoci tutto il buono e il bello che ci regala questo Cesena, diamoci una tastatina ai maroni (per maggior sicurezza) e via, con leggerezza. Carpi diem! E col Padova? Anche.


Immagine tratta dalla diretta di www.elevensports.it

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